Chi mi conosce sa quanto io sia femminista e quanto sia ispirato dalle grandi donne tacciate dalla società(quasi sempre) come streghe. Per Halloween ho voluto interpretare Malefica, la fata buona che diventa strega. La storia di un tradimento che trasforma un buono nel peggior cattivo: Malefica pugnalata alle spalle dalla persona che amava, poiché incapace di empatia e (a discapito dell’aspetto buono e angelico) incapace di stare in una relazione generosa e attenta. Il processo di guarigione per Malefica avviene con un lungo isolamento nella Brughiera. Le donne tradite, perché si affidano incautamente replicando un vecchio modello, si fermano. Donne trascurate, imbruttite, incapaci di volare.
Il mondo delle donne tradite è quello di Medea che uccide i suoi figli per vendetta, è quello dei lunghi silenzi a pensare e struggersi e buttarsi via. Malefica è la storia di una donna che supera la malinconia dovuta al tradimento e ritrova se stessa. Scopre il vero amore, l’amore materno al di là di un ovulo fecondato, salvando la vita alla vera persona amata e inconsapevolmente salvando anche la propria. Emblema delle donne che lottano per la consapevolezza, che non perdonano e che non reiterano. Delle donne violentate, picchiate, offese, che ritrovano il proprio autosostegno e non delegano ad altri la propria vita.
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